Vi invitiamo ad appellarvi affinché sia garantito a Torino e in Piemonte, un servizio pubblico, adeguato e rispettoso per la transizione di genere.
Potete copiare il testo che vi forniamo ed inviarlo per mail con la vostra firma ai seguenti indirizzi email:
direzione.generale@aslcittaditorino.it
Durante la pandemia di Covid-19 abbiamo ricevuto numerose segnalazioni da parte di utenti che non hanno potuto accedere ai servizi del CIDIGeM, in quanto la direzione sanitaria ha ritenuto che il percorso di transizione non rispondesse ai criteri di necessità e di urgenza che avrebbero permesso di mantenere la continuità del lavoro svolto dal Centro.
Il CIDIGeM è l’unico servizio pubblico in Piemonte e Valle d’Aosta che accoglie le richieste delle tante persone che vogliono accedere al percorso. Di conseguenza, sospendendo il servizio, si è creato un grave vuoto, rimandando a data da destinarsi ogni appuntamento già programmato e da programmare. Sottolineiamo che al problema delle tempistiche estremamente dilatate e poco trasparenti in relazione allo stato di emergenza socio-sanitaria si aggiunge l’attesa “strutturale” di un servizio che si presta, come sopra citato, a fronteggiare numerose richieste con personale sanitario numericamente carente. Molte, infatti, le segnalazioni che indicano la difficoltà di accesso al Centro a causa delle lunghe liste, già prima della pandemia.
Vedremo queste liste crescere ancora nei prossimi mesi a causa di un’ulteriore problematica.
Lo sportello Spo.T del circolo GLBTQ Maurice, uno sportello per le persone trans*, negli ultimi dieci anni ha affiancato il CIDIGEM in modo volontario con psicoterapeute e una endocrinologa. Quest’ultima a dicembre 2021 ha lasciato l’incarico in vista del suo pensionamento. Secondo l’accordo che il Maurice sta negoziando, le persone in carico a Spo.T nell’immediato verranno seguite dalle due endocrinologhe del CIDIGEM.
Chiaramente le liste di attesa si estenderanno andando a incidere sul benessere delle persone trans, già in equilibrio precario a causa di un percorso altamente normato da rigidi standard e protocolli gerarchicamente imposti e obsoleti, che persistono nel patologizzare le soggettività trans* e faticano a riconoscere le persone non binarie.
La ricerca di personale specializzato che operi attraverso il SSN è risultata infruttuosa: alcunə professionistə hanno rifiutato di farsi carico della salute delle persone trans.
Chiediamo alla direzione Asl città di Torino di adoperarsi attivamente nella ricerca di endocrinologə specializzatə che assicurino un servizio diffuso sul territorio provinciale.
Chiediamo inoltre all’assessorato Regionale alla sanità di provvedere all’inserimento in ogni capoluogo di provincia almeno un centro dedicato ai percorsi di affermazione di genere e che si impegni a fare in modo che ogni endocrinologə che opera nella strutture pubbliche sia in grado di occuparsi della salute delle persone trans e non binarie.
La mobilitazione, le proteste, le azioni continueranno in tutte le forme che ci sarà possibile esplorare fino a che le nostre rivendicazioni non saranno ascoltate davvero e accolte.
(Nome e cognome)