Perché è importante parlare di neurodivergenza e genere?
L’autismo e la varianza di genere spesso sono considerati come “complicanze” di quello che viene considerato tipico o normale.
Per molto tempo l’autismo e la varianza di genere sono state considerate esperienze rare, studiate solo dal punto di vista medico e intrise di pregiudizio, di conseguenza poco comprese.
Diamo i numeri
In particolare, la possibilità che una persona potesse essere autistica e gender variant era considerato un fatto estremamente raro, quasi impossibile (soprattutto in età evolutiva).
Secondo diverse ricerche una persona autistica su sette si definisce trans o gender non-conforming (Strang et al., 2014) e fino al 70% della comunità autistica si identifica come non eterosessuale (George & Stokes, 2018a).
Doppia discriminazione
A causa di pregiudizi sociali e convinzioni errate (spesso diffuse anche all’interno della comunità scientifica), le persone neurodivergenti LGBTIQA+ devono affrontare discriminazioni che riguardano sia il pregiudizio rispetto al loro essere neurodivergenti sia rispetto alla loro identità di genere o orientamento sessuale. Le conseguenti discriminazioni portano ad una maggiore difficoltà nel trovare un percorso di supporto adeguato, ad accedere ai servizi o a vedere validati e riconosciuti i propri bisogni, le proprie esperienze e i propri diritti.
Nuova rubrica
Lo scopo di “Neurodivergere dai binari” è quello di diffondere una corretta informazione su quella che è la realtà delle persone autistiche LGBTIQA+, partendo dall’utilizzo dei termini usati dalla comunità autistica per definirsi, cercando di promuovere l’utilizzo di un linguaggio quanto più corretto e ampio possibile.
Continuate a seguirci!
Si occuperanno di questa rubrica:
Alessandra Biancardi - Psicologa
Chiara Castellini – Educatorə autisticə e ADHD
Silvia de Vincenzi - Medica neuropsichiatra infantile