Questo è un elenco di libri che trattano la varianza di genere.
Per i libri per bambini che trattano la diversità di genere in modo ampio vai a questa pagina.
Jen Wang racconta una storia deliziosa, ambientata all’inizio del Ventesimo secolo, ma assolutamente senza tempo: il giovane principe del Belgio è un cross dresser, e assume una giovane sarta perché gli cucia i bellissimi vestiti femminili che lui stesso disegna. La sera girano i locali di Parigi, e nessuno sa che sotto la parrucca di Lady Crystallia c’è una futura testa coronata. Cosa può andare storto, giusto?
Una storia di amicizia, comprensione di sé, moda, pregiudizi, primi batticuori e la necessità di scriversi da soli il proprio destino. Un libro amatissimo e premiatissimo in tutto il mondo; un libro che fa bene, chiunque tu sia. Un piccolo gioiello narrativo, che rivela la piena maturità di una delle autrici più interessanti della moderna scena del romanzo grafico americano.
Un giorno, mentre è in metropolitana con la nonna, Julián rimane affascinato da tre donne vestite in modo spettacolare: hanno morbidi capelli ondeggianti e i loro abiti coloratissimi finiscono in lunghe code da sirena, la loro gioia riempie il vagone. Julián torna a casa sognando a occhi aperti la magia che ha appena visto e non riesce a pensare ad altro: vuole essere una sirena anche lui…
Prende una tenda e ne fa una coda e le fronde di una felce per il suo copricapo.
Ma cosa penserà la nonna?
E soprattutto, cosa penserà di come si vede Julián?
I colori rosa e celeste, stanchi della vita noiosa a cui li condanna l’umana e arbitraria distinzione di genere, decidono di scambiarsi i ruoli: tutto ciò che è colorato di celeste diventa rosa e viceversa. Gli adulti, a differenza dei bambini, sono molto turbati dall’improvviso cambiamento. Si mobilitano tutti i Capi di Stato, le Forze Armate e gli specialisti di ogni settore scientifico e paranormale. Quali saranno le ipotesi avanzate dagli specialisti? Riusciranno a far tornare i colori al posto “giusto”? Racconto vincitore della IV edizione del concorso “Il colore delle donne” di Ananke Lab.
Le femmine devono davvero vestirsi di rosa? E i maschi devono davvero vestirsi di azzurro? Le femmine devono fare danza e i maschi calcio? Lolly si trova a crescere in una società in cui i suoi gusti sembrano strani perché non corrispondono agli stereotipi di genere. Ma la sua felicità non conta? E cosa fa di male se non è ciò che gli altri si aspettano? Ecco che così Lolly ogni giorno si scontra con un mondo fatto di preconcetti ma con grinta e l’appoggio della famiglia riesce sempre a far capire che ognuno ha i suoi gusti e che lui è semplicemente sé stesso. In un momento storico così difficile in cui la prevaricazione sull’altro sembra essere tornata alla ribalta più che mai, iniziare dal bambino, insegnando il rispetto e la comprensione delle peculiarità di ogni individuo è il primo passo verso la civiltà.
Ci sono persone che nascono e crescono sicure della propria identità – maschile o femminile – e il loro modo di vivere e comportarsi corrisponde alle aspettative del resto del mondo.
Ci sono persone, invece, che percepiscono di essere «altro » rispetto a ciò che appaiono e il loro modo di vivere più autentico e naturale non corrisponde a nessuna delle aspettative che la società ha su di loro.
Questa è la storia di una bambina appassionata di cowboy, che si diverte a confondere il lui e il lei, che qualcuno chiama Annabil, parafrasando Buffalo Bill, mentre lei preferisce farsi chiamare Buffalo Bella.
È un lui o una lei?
Se da bambina la confusione sembra un gioco buffo, crescendo la questione diventa tutt’altro che frivola.
Giocando con le rime e con le parole, Olivier Douzou e la traduzione italiana di Giusi Quarenghi narrano i dubbi di una bambina alla ricerca della propria identità.
Le vocali maschili, femminili e neutre, «o», «i», «a», «e», «u» sono sempre in grassetto, facilitando la lettura. Le illustrazioni, realizzate in nero, a matita grassa, evocano la ruvidità della narrazione e la sfocatura dell’identità che si va definendo.
Un libro raro, che ha avuto un grande successo in Francia, in grado di affrontare uno dei temi più spinosi e meno conosciuti della nostra epoca con poesia e serenità.
Tra pastelli colorati e disegni “sbagliati”, una storia di crescita e di accettazione delle diversità che ci rendono unici. Inaspettatamente toccante.
“Una storia di identità che parte da una semplice e profonda premessa capace di renderla nuova e originale” – USA Today
“Divertente e commovente… L’ultimo albo illustrato di Hall parla dell’importare di rimanere sempre fedeli a se stessi… Acuto e toccante, è destinato a diventare uno dei più amati da bambini e adulti – School Library Journal
Disegnare una fragola, una ciliegia o un cuore, non dovrebbe essere difficile per Rosso, almeno da quel che dice la sua etichetta.
Eppure per quanto si impegni, i cuori che disegna sono blu, come le sue ciliegie e le sue fragole.
Tutti hanno qualche consiglio da dargli, ma non serve a niente: Rosso non è un pastello come gli altri. Un nuovo amico farà capire a Rosso che, in fondo, anche lui può colorare. Solo in un modo diverso da quello in cui credeva. E sarà bellissimo.
Giulia è una bambina vivace e poco aggraziata. I genitori la rimproverano continuamente di essere un «maschio mancato», un maschiaccio. Tanto che un mattino, Giulia si sveglia e trova attaccata ai suoi piedi un’ombra da bambino. L’ombra la segue ovunque, imita i suoi gesti e si prende gioco di lei.
Quando Giulia fa dei «giochi da femmine», la sua ombra fa dei giochi «da maschi». Quando fa dei «giochi da maschi» invece, la sua ombra fa gli stessi giochi. Quando fa la pipì come le femmine, la sua ombra la fa come i maschi.
Giulia è triste, è una bambina ma la accusano di essere un «maschio mancato». Non si riconosce più perché per essere amata davvero dovrebbe essere un’altra, diversa da lei.
Fino a quando l’incontro con un bambino che vive la sua stessa condizione, le fa capire che entrambi hanno il diritto di essere quello che sono, di decidere quello che amano e quello che non amano, senza etichette che impediscano loro di essere sé stessi.
Storia di Giulia è la riedizione, 40 anni più tardi, di un album illustrato che ha segnato la storia della letteratura francese per l’infanzia, apparso per la prima volta nel 1975 ad opera di Im Media, pubblicato nel 1978 dalle Edizioni dalla parte delle bambine (Milano) e riproposto ora dalle edizioni Settenove, in un’epoca in cui il tema dell’identità di genere è più che mai di attualità.
Storia di Giulia che aveva un’ombra da bambino ci ricorda, oggi più che allora, che la libertà di essere riconosciuti come «persone», speciali e uniche, senza stereotipi, è un diritto insopprimibile per ogni essere umano.
George ha un segreto, un segreto tutto suo che non ha ancora svelato a nessuno: anche se gli altri quando lo guardano vedono un bambino, da tempo George sente di essere una bambina, Melissa.
Quando a scuola iniziano i preparativi per la recita di fine anno tratta da La tela di Carlotta, George decide di fare il provino per la parte della protagonista, la sua eroina. La maestra, però, pensa si tratti di uno scherzo di cattivo gusto e così George si ritrova a lavorare dietro le quinte… ma il giorno dello spettacolo la sua migliore amica Kelly ha un’idea semplice e astuta, che permetterà a George di realizzare il suo sogno e di mostrare a tutti chi è davvero.
Un romanzo delicato e profondo.
Una scrittura intima e sincera.
Una storia che scalda il cuore.
Quando si guardò allo specchio, le mancò il fiato.
E a Melissa anche.
Rimase immobile a lungo, senza fare altro che sbattere le ciglia.
Poi George sorrise, e sorrise anche Melissa.
Cloe ha sei anni, racconta storie che la sua mamma trascrive al computer e ha una grande passione: Spiderman!
E la cartella del suo personaggio preferito che ha scelto per cominciare la prima elementare. La reazione di tutti si riassume in un’unica noiosissima frase: «Ma è da maschi!».
Intorno a lei, il mondo della scuola, dei giocattoli e persino degli inviti alle feste di compleanno è rigidamente diviso tra maschi e femmine. Il libro affronta varie tematiche legate agli stereotipi, alla graduale consapevolezza della propria identità di genere ma anche al confronto tra i bambini e una realtà sempre più multiculturale: il problema dei giocattoli sessisti, la percezione delle coppie omosessuali da parte dei bambini, la distanza tra la varietà sociale e culturale che la bimba incontra e il mondo patinato ritratto nei libri per l’infanzia.
Cloe racconta in prima persona la realtà che ha intorno, affiancata e incoraggiata dai suoi genitori che con semplicità e chiarezza la aiutano a smontare i meccanismi di rigida opposizione tra maschi e femmine che feriscono Cloe e il suo desiderio di libertà, autonomia e conoscenza. Non le sfuggono i riflessi sessisti nelle parole impiegate dagli adulti e nemmeno lo sfruttamento del corpo femminile nei programmi televisivi o nelle immagini pubblicitarie. Ne esce un libro di narrativa ricco di numerosi spunti di identificazione per i bambini e di riflessione per gli adulti.
L’importante è che siamo amici non è solo una storia di identità, ma anche un modo di riflettere sull’esigenza tutta adulta di dividere il mondo in cose da maschi e cose da femmine.
Errol e il suo orsacchiotto Thomas sono grandi amici. Una mattina, però, Thomas è triste, e solo quando Errol insiste per sapere che cosa non va, trova il coraggio di confessargli la verità che teme segnerà la fine della loro amicizia: in fondo al cuore, non si sente Thomas, ma Tilly. La risposta di Errol è immediata, ed è quella che dovremmo dare tutti.
I panni in cui Zaff si sente maggiormente a proprio agio, non sono quelli che le persone che ha intorno si aspetterebbero… Zaff, infatti, non vuole più fare il portiere per essere ciò che si sente davvero: una principessa. Alla notizia, bambini e bambine rimangono straniti e scioccati… come è possibile che un maschio possa fare la principessa? Zaff viene deriso, visto come qualcosa di strano, di diverso, di anormale, fino all’intervento della Principessa sul Pisello, una biondina con le idee molto chiare che, stanca di fare la principessa vuole iniziare una carriera da portiere; grazie ad una naturale e serena inversione dei ruoli tra Zaff e la Principessa tutti scoprono che l’unico modo per sentirsi felici è quello di essere ciò che si è, senza vergogna e senza paura del giudizio degli altri. Questo libro, dalle illustrazioni inconfondibili di Francesca Cavallaro, affronta un tema importante e delicato: quello dell’identità sessuale e della discriminazione cui spesso vengono fatti oggetto i bambini che si sentono meglio “nei panni dell’altro” piuttosto che in quelli generalmente attribuiti al proprio sesso. La libera esplorazione della propria identità è un diritto di tutti i bambini e il rispetto per essa è un valore che, oggi più che mai, va sostenuto e promosso fin dall’infanzia.
In casa Olivieri c’è un ospite eccezionale: Mo, un bambino del pianeta Deneb. Bambino o bambina? La piccola differenza tra terrestri e denebiani, infatti, è che non si scopre il loro sesso prima dei vent’anni! Ma questa piccola differenza crea grandi difficoltà: pare che, sulla terra, essere maschi o femmine determini ogni aspetto della vita, anche di quella dei piccoli… In questo romanzo, capace a un tempo di far ridere e far pensare, Bianca Pitzorno mostra quante contraddizioni e quanti pregiudizi si annidano nell’educazione delle bambine e dei bambini, e quante volte sia difficile scegliere ciò che si vuole diventare quando tutti ti dicono chi sei. Prima pubblicazione 1997, collana “Lo scaffale d’oro”, Einaudi Ragazzi.