GenderLens in Senato: “L’assenza della politica non è più accettabile!”
“Per bambin* e adolescenti trans è maggiore il rischio di subire atti di bullismo, quello di abbandono scolastico o di soffrire di ansia e depressione. Lo dicono importanti studi scientifici internazionali di fronte ai quali le Istituzioni italiane si girano dall’altra parte, fingendo di non vedere”. È il sunto dell’intervento di Elisabetta Ferrari, Presidente di GenderLens, associazione per famiglie che hanno bambin*e/o adolescenti gender creative o trans, ascoltata oggi in Parlamento dalla Commissione Bicamerale per l’Infanzia e l’Adolescenza (qui il discorso integrale).
L’associazione è stata convocata per l’audizione sull’affare assegnato n. 871, “sulle pratiche di transizione di genere dei soggetti minori di età”, nella commissione con presidente Licia Ronzulli (Lega) e co-vicepresidenti Paolo Siani (PD) e Simone Pillon (Lega).
La scelta di GenderLens di partecipare a questo incontro nasce dalla necessità di far sentire alle istituzioni la voce dei soggetti direttamente interessati, le giovani persone trans e le loro famiglie, e di portare le loro istanze e il loro vissuto.
In Italia il discorso pubblico sulla varianza di genere nell’infanzia e nell’adolescenza si compone unicamente di interventi da parte di espert* della medicina e di saccenti politic* che, per ideologia e fanatismo religioso, hanno scelto di accanirsi su un gruppo di persone senza davvero conoscerne la realtà e ancor meno le necessità. Le informazioni che vengono generate a partire da questa postura politica sono false e fuorvianti e hanno come unico scopo quello di creare un panico morale sociale che, mentre allerta sulla pericolosa medicalizzazione dei corpi dei nostri figli e figlie, ha come unico obiettivo quello di negare il loro diritto di esistere.
GenderLens rifiuta un discorso basato sull’ideologia e sceglie invece di rifarsi al sapere scientifico, quello formulato a partire da decine di anni di studi e ricerche internazionali che hanno posto la salute e il benessere delle giovani persone trans al centro del loro lavoro. Questi studi dimostrano che l’accompagnamento affermativo e il sostegno familiare sono fondamentali per il sano sviluppo di bambin* e adolescenti che non si riconoscono nel genere assegnato alla nascita e che la transizione sociale può essere un valido strumento di accompagnamento.
È indispensabile che anche la società – in primo luogo la scuola, le istituzioni sanitarie, i centri sportivi e ludici – mettano in atto buone prassi rivolte a favorire queste premesse. Nella scuola, uno strumento di vitale importanza, già attivo da anni in molti Paesi, è la carriera alias, una semplice procedura che non richiede nessun intervento medico o legale e che permette a queste giovani persone di essere riconosciute per ciò che sono.
La Presidente di GenderLens chiude il suo intervento in Commissione sostenendo che la società e la politica non possono continuare ad ignorare l’esistenza delle giovani persone trans, così come quella delle loro famiglie e chiede, pertanto, che i loro diritti e le loro istanze siano ascoltate: “Pensare a delle politiche pubbliche che possano aiutare a preservare il benessere e a garantire il pieno accesso alla cittadinanza della popolazione trans significa, in primo luogo, riconoscere che questi diritti non sono un fatto privato e personale, ma pubblico e quindi politico. È in questo spazio che, come ricorda Agamben, si gioca una parte importante della nostra felicità, compresa quella delle nostre figlie e figli!”
Roma, 6 aprile 2022
Associazione famiglie GenderLens
L’intervento di GenderLens, portavoce Elisabetta Ferrari, è il primo, dal minuto 0 al minuto 16