In un Paese, in cui i partiti sono incapaci di guardare ai diritti delle persone più deboli perché esposte continuamente al rischio di aggressioni verbali, fisiche e discorsi d’odio, non poteva andare diversamente la votazione sul Ddl Zan.
Applaudire, negando un’evidenza che è sotto gli occhi di tutti*, significa violare con disprezzo le vite di migliaia di persone, senza considerare né il mutato contesto italiano né le richieste che arrivano anche a livello internazionale.
Uno sfregio all’aula del Senato, alla comunità lgbtq+ ma anche a tutta l’Italia democratica, laica e antifascista.
Lotteremo per un ddl molto più di Zan, perché serve un cambiamento sociale e culturale, una lotta alle disuglianze sociali senza nessun compromesso al ribasso.