Mercoledì 7 luglio la Commissione Parlamentare per l’infanzia e l’adolescenza ha iniziato l’iter di approfondimento dell’affare n. 871 “Affare sulle pratiche della transizione di genere dei soggetti minori di età”, presentato dalla Commissione stessa in data 22 giugno.
Sono stati chiamati a intervenire:
• il dottor Luca Chianura, psicologo, psicoterapeuta, mediatore familiare, consulente in sessuologia e responsabile di psicologia clinica del Servizio di adeguamento tra identità fisica ed identità psichica (SAIFIP) presso l’Istituto Metafora• il dottor Francesco Borgonovo, vicedirettore del quotidiano “La Verità”;
• la dottoressa Maddalena Mosconi, psicologa-psicoterapeuta, responsabile “area minori” del SAIFIP presso l’Istituto Metafora;
• il professor Filippo Maria Boscia, medico, ginecologo e andrologo, professore di fisiopatologia della riproduzione umana all’Università degli Studi di Bari e presidente dell’Associazione medici cattolici italiani (AMCI).
Il vicepresidente della commissione, senatore Pillon, in qualità di relatore, ha spiegato, a inizio seduta, che la stessa aveva lo scopo di approfondire il tema della transizione di genere dei minori di età, affrontando in primo luogo la questione legata ai bloccanti della pubertà, nonché la vicenda delle linee guida per il benessere scolastico di studenti con varianza di genere, redatte dall’Istituto Metafora in collaborazione con GenderLens e Agedo. Il video della seduta è sulla pagina web del Senato, nella sezione dedicata alla Commissione insieme al resoconto sommario e non esaustivo degli interventi.
Dalla seduta è emersa, purtroppo, una narrazione dell’infanzia e dell’adolescenza trans fortemente patologizzante, nonché un forte stigma sociale nei confronti delle giovani persone con varianza di genere e delle loro famiglie. Nel corso degli interventi, abbiamo potuto ascoltare un cumulo di falsità, vecchie e nuove, che ci ha lasciatə esterrefattə; tra le altre, solo per fare qualche esempio:
• alcuni studi dimostrerebbero che la somministrazione della triptorelina abbassa il quoziente intellettivo;
• l’approccio affermativo lede il diritto deə bambinə a uno sviluppo normale;
• l’incongruenza di genere (sic.) ha sicuramente delle cause biologiche che non sono state sufficientemente indagate;
• la triptorelina non è stata sufficientemente testata, ad esempio su animali con comportamenti omosessuali (sic.), prima di essere somministrata ai minori;
• una presunta identità sessuale social sostituisce l’identità naturale, anche a causa della totale assenza di mediatori come genitori e insegnanti;
• l’approccio affermativo deve essere l’ultima spiaggia dopo aver tentato di riportare bambinə e adolescenti “sulla retta via”.
Come Associazione GenderLens non possiamo che prendere le distanze da questa narrazione tossica dell’infanzia e dell’adolescenza trans che mette in pericolo l’esistenza stessa dei pochi centri, come il Saifip di Roma e il Careggi di Firenze, che accompagnano bambinə e adolescenti con varianza di genere nel loro percorso. E non possiamo anche non constatare il totale abbandono da parte delle stesse forze politiche, come PD e M5S, che proprio in queste settimane si sono fortemente espresse a favore del DDL Zan: ə parlamentari intervenutə appartengono solo e soltanto, infatti, alle forze politiche che stanno cercando di affossare il DDL Zan. Non è più possibile tollerare il silenzio e la totale apatia della politica mentre vengono diffuse notizie false e tendenziose senza possibilità di replica, con il solo intento di affossare quelle poche realtà che, allo stato attuale e pur con notevoli limiti, riescono a dare un supporto alle giovani persone trans e alle loro famiglie in ambiti anche molto delicati e importanti, come la scuola. Non siamo più dispostə a tollerare questi giochi politici sulla pelle dei nostri figli e delle nostre figlie.
L’infanzia e l’adolescenza trans sono entrate da poco nel dibattito politico e sociale, proprio grazie al rinnovato interesse per le questioni legate all’identità di genere sollevate dal DDL Zan. Mai come adesso abbiamo bisogno di alleatə per scardinare e ribaltare la narrazione tossica dell’infanzia e dell’adolescenza trans e per creare una società più accogliente ed equa in cui anche i nostri figli e le nostre figlie possano crescere nel pieno rispetto della loro persona e della loro dignità. Vi chiediamo di unirvi a noi nel “pubblicizzare” quanto accaduto, nel silenzio generale, nel corso della seduta. La senatrice Spena ha dichiarato di volersi confrontare con le associazioni dei genitori su questo argomento così delicato: facciamo in modo che non siano sempre i soliti noti ad essere ascoltati a spese nostre. Per denunciare questo episodio vergognoso stiamo preparando una lettera aperta alla Commissione per l’Infanzia e l’Adolescenza che vi preghiamo di sottoscrivere e diffondere il più possibile. Ci farebbe piacere se voleste unirvi a noi in questa e in altre azioni future a sostegno dell’infanzia e dell’adolescenza trans.