Comunicato stampa
leggi anche articolo del blog Finalmente una buona notizia! sulla carriera alias
Carriera Alias per ragazzi/e trans, alcune scuole discriminano:
intervenga il Ministro dell’Istruzione
Ci sono Scuole che comprendono l’importanza delle istanze di ragazzi/e trans (cioè persone, anche piccole, che non si riconoscono nel genere assegnato alla nascita in base al sesso biologico) e attivano la “carriera alias.” Mentre altre Scuole si rifiutano di farlo, adducendo come motivazione la mancanza di norme o Linee Guida ministeriali che ne permettano l’attivazione.
Per questo motivo noi genitori salutiamo con favore l’interrogazione parlamentare del Senatore Tommaso Nannicini e degli altri firmatari (http://www.senato.it/japp/
In Italia mancano delle Linee Guida specifiche nazionali e uniformate, a cui le Scuole, di ogni ordine e grado, possano fare riferimento per redigere appositi protocolli.
Queste Linee Guida servirebbero anche per porre fine a disparità di trattamento tra Scuole che applicano la “carriera alias “facendo appello alla norme nazionali in materia di autonomia scolastica (Art. 21,comma 10, Legge n.59/97 e Art. 4, comma 1, DPR n. 275/99), e le Scuole che si rifiutano di farlo, provocando disparità di intervento tra Scuole e territori.
La “carriera alias” è un accordo di riservatezza tra la Scuola, studente trans e famiglia (nel caso di studente minorenne), attraverso cui la persona trans, anche piccola, chiede di modificare nel registro elettronico il nome anagrafico con quello di elezione.
Una procedura di semplice applicazione, una buona prassi che evita a queste/i studenti forzati e continui coming out e la sofferenza di subire bullismo e discriminazioni.
Secondo i dati riportati, tra studenti trans l’abbandono scolastico è stimato al 34% e quello dei tentati suicidi al 40% (contro l’1,6% nazionale).
Inoltre la “carriera alias” è un atto di rispetto, oltre che di tutela della privacy, verso le istanze di studenti trans che hanno il diritto ad essere riconosciuti per ciò che sono per vivere in sicurezza e benessere il loro percorso scolastico.
Queste buone prassi possono rappresentare occasioni di crescita culturale per tutta la comunità scolastica, se accompagnate dalla traduzione in azioni concrete di convivenza consapevole, parità, educazione alle differenze e prevenzione di tutte le forme di discriminazione.
Siamo certi che il Ministro dell’Istruzione accoglierà con favore la nostra richiesta.
Un cordiale saluto,